Ultimo aggiornamento: 04 Ottobre 2021

71 Giornata Mondiale Morbo di Hansen - IRCCS Bonino Pulejo punto di riferimento per il Sud Italia è uno dei 4 centri italiani

26 Gennaio 2024

71 Giornata Mondiale Morbo di Hansen 28/01/2024

È considerata una malattia ormai dimenticata ma in alcuni Paesi, come la Cina, la lebbra è diventata una malattia endemica, contro la quale si combatte ogni giorno. Una lotta che in tutto il mondo vede medici e volontari impegnati ogni giorno nella cura di pazienti affetti da una malattia ora non più incurabile. Come ogni ultima domenica di gennaio, anche quest’anno, ed esattamente giorno 28, si celebra un momento di importante vicinanza agli affetti dalla malattia del Morbo di Hansen. Questa patologia è ancora un problema sanitario importante, che si concentra nei Paesi tropicali e subtropicali, in particolare India, America Latina e Africa. Secondo l'Oms, nel mondo tre milioni di persone presentano disabilità gravi a causa della lebbra. Oltre ai costi sanitari, le disabilità tendono a perpetuare il preconcetto e lo stigma e molte persone, dopo il trattamento, permangono isolate, segregate, senza lavoro e senza possibilità di reinserimento sociale. Determinante resta la diagnosi precoce, che può impedire, spiegano gli specialisti, le deformità estetiche e i danni ai nervi che, se diagnosticati in ritardo, sono da ritenersi irreversibili. Dal 2013 a oggi i nuovi casi di lebbra nel Mondo sono tendenzialmente in progressivo declino, anche se molto lento. Negli ultimi anni, tuttavia si è registrato un netto aumento dopo il calo del numero annuale dei nuovi casi causato dalla pandemia Covid 19 che ha rallentato le attività di sorveglianza epidemiologica. Infatti nel 2021, indica l’Aifo, Associazione italiana Amici di Raoul Follereau, il numero annuale delle persone diagnosticate è aumentato di oltre il 10%.
L’Irccs Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina, punto di riferimento per il Sud Italia è uno dei 4 centri italiani (gli altri a Gioia del Colle in provincia di Bari, Cagliari e Genova), conta di 18 pazienti in cura e 4 posti letto in regime di ricovero ubicati presso la sede dislocata dell’Istituto situata in Salita Villa Contino. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di italiani che hanno soggiornato all’estero in Paesi con lebbre endemica o migranti provenienti da questi paesi.
La sede di Villa Contino, peraltro, è considerata un luogo simbolo per la città di Messina in quanto storico punto destinato ai “lebbrosari” attivati in riva allo Stretto nel dopo guerra.
Dal 1981 la lebbra è curabile grazie ad un trattamento definito dall'Oms, che consiste nella combinazione di tre diversi farmaci. Dopo l'inizio delle cure, il paziente non è più contagioso, per cui il suo isolamento non è ulteriormente necessario. Il protocollo prevede l'utilizzo combinato di tre antibiotici: Il trattamento dura di solito uno o due anni.

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